DIO E’ MORTO NELLE GUERRE
E NEL CONFLITTO ISRAELIANO – PALESTINESE
“Dio è morto nei campi di sterminio, nei miti della razza,.. nell’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai con il torto”….., così cantava il grande Guccini nel 1965 per protestare contro quel perbenismo fatto di vuoto che permette tutt’ora di chiudere gli occhi e di girarsi dall’altra parte di fronte alle sofferenze altrui .
Si sono certo che Dio è morto, nelle guerre ideologiche e ipocrite di oggi, in quella indifferenza per la vita di migliaia di bambini, donne e uomini che vivono in povertà assoluta, in quelle continue violazioni delle convenzioni internazionali e dei Diritti Umani, in quel silenzio insopportabile dei potenti della terra e di tutti noi di fronte agli orrori che si stanno consumando nel mondo e soprattutto nella martoriata terra Palestinese….
Si Dio è morto nell’attentato di Hamas del 7 di ottobre 2023 dove sono morte 1194 persone tra civili e militari israeliani e dove si continua a morire a causa della risposta spropositata dell’esercito israeliano che non si ferma dopo aver ucciso dall’ottobre 2023, 40.000 mila civili palestinesi di cui 80% donne e bambini, nell’indifferenza di tutti i paesi europei e delle grandi democrazie del mondo che fanno finta di nulla di fronte ai crimini di guerra che Israele sta compiendo nei confronti del popolo palestinese..
Si, crimini, perché nessuno mai si era spinto a tanto dopo la seconda guerra mondiale, nella ricerca così inumana di annientare un popolo, utilizzando con immensa superficialità la retorica del principio “dell’autodifesa di un popolo”, quello israeliano, che si permette nella più totale indifferenza del mondo occidentale di calpestare tutte le convezioni internazionali e dei diritti Umani, annientando in un attimo qualsiasi briciolo di umanità e di pietà di fronte alla sofferenza dei civili, bambini, donne e uomini innocenti che hanno solo la colpa di essere palestinesi.
Si, Pietà è forse l’unica parola che mi viene in mente di fronte allo strapotere militare di Israele che sta effettuando nel silenzio più assoluto un “genocidio” senza che nessun paese occidentale, alfiere dei Diritti Umani e della lodate democrazie compiute, stia alzando un dito per fermare questa carneficina e vergognosa guerra di occupazione .
Si, occupazione dei territori palestinesi -da parte dello stato di Israele già dal lontano 1947 – 1949 dove settecentocinquamila palestinesi furono espulsi dalle loro case e dalle loro terre durante le ostilità che portarono alla creazione dello stato di Israele; per poi continuare nel 1967.. con la Naksa che portò all’occupazione della Cisgiordania, di Gerusalemme est e della striscia di Gaza sempre da parte di Israele, dove sfollò 350.000 palestinesi occupando il 45% della Palestina storica che secondo il piano di partizione delle Nazioni Unite del 1947 sarebbe stata territorio del futuro stato palestinese,-* nel quale invece oggi vige l’occupazione e l’apartheid.
Si, apartheid -per circa 60 anni l’occupazione israeliana ha privato i palestinesi dei diritti più elementari confiscando terreni, segregando la popolazione in aree autonome divise da muri, limitando la libertà di movimento, di espatrio, demolendo più di trenta mila case, assieme a scuole e infrastrutture civili , sfollando con la forza o con la burocrazia centinaia di persone uccidendo e arrestando adulti e bambini ( tredicimila sono i bambini che sono stati detenuti arbitrariamente dal 2000 ad oggi), con l’accusa più frequente di lanciare sassi ai carri armati -*. L’ottanta per cento della popolazione non ha lavoro e vive sotto la soglia della povertà vivendo grazie agli aiuti umanitari, forniti dagli stessi paesi occidentali che oggi permettono ad Israele di affamare un popolo e di compiere indisturbata continui abusi e crimini contro l’umanità. A Gaza non entra cibo, acqua, medicinali, nulla che possa alleviare le sofferenze dei civili o che li permetta a loro di mettersi in salvo. L’ONU considera Gaza la più grande prigione a cielo aperto del mondo nella quale sono sottomessi alla giustizia non civile, ma militare israeliana più di due milioni di persone.*
Si, giustizia per il popolo palestinese e condanna dei crimini di guerra,
il popolo palestinese ha il diritto all’ autodeterminazione e di costruire il suo stato. Israele si deve ritirare da tutti i territori occupati, in quanto l’occupazione è illegale perché non è mai stata temporanea ed è condotta in violazione di tutte le norme internazionali ed è diventata nel tempo uno strumento per attuare discriminazione razziale, apartheid, conquista e annessione di territori.
A tale proposito “La Corte internazionale di giustizia (Icj), la più alta giurisdizione dell’Onu, ha affermato in data 19/07/2024 che l’occupazione di Israele, che dura da 57 anni, è illegale. Israele deve smantellarla immediatamente, insieme ai suoi insediamenti illegali e la Corte condanna l’apartheid che l’ha sostenuta e chiede di risarcire i palestinesi.”….
Israele è colpevole di crimini contro l’Umanità e violazione dei Diritti Umani , per aver calpestato i principali trattati internazionali con la sua occupazione dei territori palestinesi per annetterle al suo territorio e farne colonie. – Di fatto ha violato tre norme perentorie del Diritto Internazionale : il divieto di acquisizione del territorio attraverso l’uso della forza, il divieto di imporre regimi di soggiogamento, dominio e sfruttamento, compresi la discriminazione razziale e l’apartheid e il diritto dei popoli all’autodeterminazione -. Uccidere indiscriminatamente i civili ( 40.000 da ottobre 2023) durante azioni militari, senza tenere conto dei principi di distinzione, precauzione e proporzionalità è un crimine di guerra e affamare intenzionalmente delle persone sotto assedio, impedimento a loro di ricevere aiuti umanitari di prima necessità è un crimine contro l’Umanità* ….
Anche quello di Hamas del 17 ottobre è stato un crimine che ha violato il diritto internazionale e deve essere perseguito nel quadro della legislazione internazionale con la stessa forza che devono essere perseguitati crimini di Israele.
Dobbiamo ora fermare questa assurda guerra e ricercare la pace a tutti costi.
UN APPELLO ALLA PACE
Se Dio muore è per tre giorni e poi risorge…..
SI così cantava Guccini “se Dio muore è per tre giorni e poi risorge, in ciò che crediamo, in ciò che facciamo… e nel mondo che faremo…Dio è risorto”
Con queste Bellissime parole piene di speranza per un mondo migliore vi chiedo di non restare in silenzio e di fare qualcosa per fermare queste barbarie contro l’Umanità
Faccio dunque un appello ai liberi cittadini, alle associazioni, alle organizzazioni della società civile, alle parrocchie e alle istituzioni pubbliche di mobilitarci e di incontrarci per promuovere tutti insieme UNA MARCIA PER LA PACE che coinvolga l’intera cittadinanza per chiedere il cessate il fuoco e il ripristino del diritto internazionale nei territori palestinesi e in tutti gli altri paesi che sono martoriati dalla guerra….
Noi ci siamo e rimaniamo in attesa delle vostre adesioni per organizzare la marcia per la pace…
Contattateci: Freedom for Children E mail : freedomforchidlren.italia@gmail.com Cell. 379/2279205
Il Presidente
Dott. Lucio Lovison
*Le informazioni e i dati citati sono stati estrapolati dal libro “J’ACCUSE” edito da “fuori scena” di Francesca Albanese relatrice speciale delle Nazioni Unite ( che invito a leggere) ….